mercoledì 1 novembre 2006

Presentazione degli Scapoli: l’incoscienza della tattica

Gli Scapoli sono gli Ammogliati Primavera. In campo, quando vedono un Ammogliato vedono le possibilità del futuro e la pericolosità del matrimonio. Quando il lunedì arrivano in campo, il loro principale obiettivo è ricordare che sono giovani, e che per questo hanno la benzina in corpo per affrontare un reggimento di Ammogliati. I loro muscoli sono ancora tonici ed elastici, hanno negli occhi il desiderio del massacro (calcistico si intende).

Purtroppo il loro difetto è una evanescente disposizione tattica, che li mette praticamente al soggiogo della saggezza degli Ammogliati. La partita per loro comincia sempre come le loro giornate e loro esperienze con il sesso: sempre all’attacco. Ma si sa che è una tattica suicida e così per loro diventa difficile organizzarsi in campo, e il più delle volte subiscono le ripartenze e le furbizie di chi nella vita è anni avanti. A loro serve la testa, agli Ammogliati servono le gambe. Avessero uno quello che serve all’altro, si riuscirebbe a fare una squadra completa.

Tra di loro manca ancora un capitano: uno con la fascia al braccio, condottiero in campo, che li sappia mettere in ordine come le pecore, e guidarli verso la porta. Si sparpagliano come mercurio e a son di correre inutilmente falciano l’erba lungo le fascie.

Quando vincono escono dal campo con un sorriso pieno e soddisfatto, e negli spogliatoi sguainano l’ironia per irridere gli Ammogliati. Quando perdono si infilano sotto la doccia incazzosi e delusi e vorrebbero picchiare il compagno che avevano a fianco, solo che non si ricordano qual’era.